Le domande più frequenti

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Qui troverete le risposte alle domande più frequenti.

Per quanto tempo allattare?

Nei primi quattro–sei mesi di vita l’allattamento al seno esclusivo è ritenuto la fonte ideale di nutrimento. Il lattante sano ha bisogno di latte materno e nient’altro. Per integrare, si consiglia di cominciare gradualmente con lo svezzamento al più presto all’inizio del quinto mese e al più tardi all’inizio del settimo mese, in modo da coprire il maggiore fabbisogno nutritivo del bambino. Parallelamente agli alimenti di complemento, si consiglia di proseguire l’allattamento al seno fino a quando mamma e figlio lo desiderano.

Acqua di rubinetto o minerale: cosa è meglio per la preparazione del biberon?

Per preparare il biberon è ideale l’acqua di rubinetto. L’importante è farla scorrere fino a quando è fredda e a temperatura costante. Raggiunta la temperatura desiderata, preparare il biberon seguendo le istruzioni riportate sulla confezione.

Non è necessario usare acqua minerale. Al contrario, un’acqua troppo ricca di minerali non è adatta, in quanto un’assunzione troppo elevata di sale può causare problemi come la disidratazione ipertonica. Se non è possibile utilizzare acqua di rubinetto, scegliere un’acqua minerale con un ridotto tenore di minerali e senza gas.

Quali caratteristiche presentano gli alimenti per lattanti a base di soia?

Gli alimenti per lattanti a base di proteine di soia presentano un elevato contenuto di composti vegetali secondari (flavonoidi) con un leggero effetto estrogenico e fitati suscettibili di inibire l’assorbimento dei nutrienti. Non si possono escludere svantaggi per la salute del bambino.

Questi prodotti andrebbero quindi utilizzati solo su prescrizione del pediatra e solo in casi eccezionali, ad esempio in presenza di rare malattie del metabolismo. Gli alimenti per lattanti a base di soia non proteggono dalle allergie.

Durante il primo anno di vita del lattante è necessario passare dagli alimenti per lattanti a quelli di proseguimento?

No, non è necessario passare dagli alimenti per lattanti a quelli di proseguimento (contrassegnati dal numero 2). Gli alimenti «pre» o «1» sono adatti per tutto il primo anno di vita del bambino.

Se si vuole passare agli alimenti di proseguimento, è consigliabile farlo solo quando il bambino ha iniziato lo svezzamento. Alla fine del primo anno di vita, il bambino non necessita più né di alimenti per lattanti né di alimenti di proseguimento, si può passare direttamente al latte vaccino.

Il mio bambino ha 5 mesi e rifiuta le pappe. Cosa posso fare?

Se gira la testa dall’altra parte, non ingoia il cibo o ha altre reazioni di rifiuto, probabilmente non è ancora pronto a questo tipo di alimentazione. Aspettate ancora e riprovate dopo una o due settimane. L’inizio dello svezzamento varia molto da bambino a bambino: ciascuno ha i propri ritmi. Ecco alcuni segnali tipici che indicano che il bambino è pronto allo svezzamento: riesce a stare seduto in posizione eretta con la testa dritta; è interessato a ciò che gli altri mangiano; mette autonomamente in bocca le cose e apre volontariamente la bocca quando gli viene offerto del cibo.

Io e mia moglie soffriamo di allergie. A cosa dobbiamo fare attenzione durante lo svezzamento?

A partire dall’inizio del quinto mese, potete integrare gradualmente l’allattamento al seno (o il biberon) con gli alimenti di complemento. Rimandare l’inizio dello svezzamento non protegge dalle allergie. Fino ad alcuni anni fa, talvolta si raccomandava di evitare determinati alimenti (ad es. pesce o alimenti contenenti glutine) nel primo anno di vita, ma i risultati di ricerche più recenti mostrano che questo non ha alcun effetto preventivo sullo sviluppo di allergie. Al contrario, seguire un’alimentazione varia e adeguata all’età nel primo anno di vita sembra proteggere da questo problema. In particolare il consumo di pesce può avere un’influenza positiva.

Introducete gli alimenti nuovi uno alla volta osservando un intervallo di alcuni giorni, in modo da riconoscere e accertare eventuali intolleranze.

Posso utilizzare le pappe il giorno dopo averle preparate?

Gli avanzi delle pappe andrebbero conservati in frigo e consumati entro 24 ore, e non dovrebbero mai essere riscaldati più di una volta.

Posso conservare o congelare le pappe fatte in casa?

Le pappe fatte in casa possono essere conservate in frigorifero fino a 24 ore oppure congelate fino a 2 mesi, meglio se subito dopo la preparazione. È possibile congelare le puree di frutta cotta, le pappe di verdure, di verdure-patate-carne (senza olio né succo di frutta) e la carne cotta e passata. Non è consigliabile congelare le pappe con il latte. Le patate si possono congelare solo quando sono presenti come ingrediente insieme a verdure e carne; se si congela una purè di sole patate, gusto e consistenza ne risentiranno notevolmente.

A cosa prestare attenzione quando si scongelano le pappe?

Riscaldate le pappe congelate a bagnomaria, in padella o nel forno a microonde appena prima del pasto: in questo modo si riduce la perdita di vitamine rispetto alla scongelazione di diverse ore in frigorifero. Mescolate bene la pappa riscaldata cosicché il calore si distribuisca in modo uniforme e provate la temperatura, soprattutto se riscaldate nel microonde. Con questa tecnica infatti il cibo non si riscalda in modo uniforme e il bambino potrebbe scottarsi.

Quali verdure sono ricche di nitrato? A partire da quando possono essere impiegate durante lo svezzamento?

Il nitrato in sé è innocuo, ma può sviluppare nitrito, che è dannoso per la salute. Questo può accadere ad esempio quando le pappe sono lasciate a lungo a temperatura ambiente. Nei lattanti il nitrito può provocare scarsa ossigenazione, soprattutto nei primi mesi di vita.

Se lo svezzamento è introdotto al 5° o 6° mese, è particolarmente importante prestare attenzione alla conservazione e alla preparazione delle pappe. Inoltre si raccomanda di preferire verdure a basso contenuto di nitrato come carote, zucca, broccoli o cavolfiori. Verdure particolarmente ricche di nitrato sono ad esempio finocchio, cavolo rapa, barbabietola, spinaci e gambi di cavolo. Ciò non significa che occasionalmente non si possa preparare una pappa con finocchi o con un’altra verdura ricca di nitrato. A partire dal 7° mese, le verdure ricche di nitrato sono meno problematiche.

Ecco qualche consiglio per ridurre l’assunzione di nitrati e la formazione di nitrito:

  • far raffreddare velocemente la pappa dopo la preparazione e conservarla in frigorifero;
  • consumare la pappa entro 24 ore e riscaldarla una volta sola;
  • prima della preparazione, conservare gli alimenti per poco tempo, lontani dalla luce e dal calore;
  • utilizzare prevalentemente verdure a basso contenuto di nitrato come carote, zucca, broccoli, zucchine e cavolfiori;
  • scegliere verdure di stagione coltivate all’aperto, perché quelle di serra contengono più nitrato;
  • preferire le verdure biologiche perché contengono meno nitrato di quelle coltivate in modo convenzionale;
  • per le verdure a foglia, rimuovere i gambi, le grandi venature delle foglie e le foglie esterne;
  • conservare le verdure per poco tempo, lontano dalla luce e in un luogo fresco;
  • cuocere le verdure ricche di nitrato e non riutilizzare l’acqua di cottura;
  • consumare le verdure ricche di nitrato subito dopo la preparazione, non tenerle in caldo e non riscaldarle.

Posso utilizzare le patate dolci come sostituto delle patate per la preparazione delle pappe?

Le patate dolci sono sempre più apprezzate perché hanno un sapore dolce e aromatico e da qualche tempo sono coltivate anche in Svizzera. È possibile utilizzarle di tanto in tanto come alternativa alle patate durante lo svezzamento.

A seconda della varietà, le patate dolci contengono quantità elevate di acido ossalico, che ostacola l’assorbimento di calcio, ferro e magnesio da parte dell’organismo. Poiché l’acido ossalico viene rilasciato nell’acqua di cottura, si raccomanda di non riutilizzarla.

Perché le pappe dovrebbero essere arricchite con succo di frutta?

La vitamina C contenuta nella frutta favorisce l’assorbimento del ferro dagli alimenti vegetali come le verdure o i cereali. È sufficiente aggiungere alle pappe una piccola quantità (1 cucchiaio e mezzo) di succo o di purea di frutta.

Olio vegetale spremuto a freddo o raffinato: cosa è meglio per il bambino?

Sia l’olio vegetale spremuto a freddo sia quello raffinato sono adatti durante lo svezzamento. L’importante è utilizzare un olio vegetale con un buon profilo di acidi grassi, come l’olio di colza, che contiene preziosi omega 3.

Va bene aggiungere burro alle pappe di carne, verdure e patate?

Alle pappe con carne, verdure e patate si raccomanda di aggiungere un cucchiaio di olio vegetale di alta qualità: per esempio, l’olio di colza spremuto a freddo o raffinato è una buona opzione, poiché fornisce al bambino acidi grassi preziosi come gli omega 3. Rispetto all’olio di colza, il burro contiene meno acidi grassi di qualità.

Cosa sono gli acidi grassi omega 3 e in quali alimenti si trovano?

Gli omega 3 sono acidi grassi polinsaturi, alcuni dei quali non possono essere prodotti dal corpo stesso e devono quindi essere assunti con l’alimentazione. Tra questi vi sono l’acido alfa linolenico (ALA), l’acido eicosapentaenoico (EPA) e l’acido docosaesaenoico (DHA). L’ALA si trova, per esempio, nelle noci, nell’olio di semi di lino, di camelina e di colza, l’EPA e il DHA in quantità maggiori solo nell’olio di microalghe e nel pesce ricco di grassi. L’organismo può convertire l’ALA in EPA e DHA, ma non in quantità sufficiente, ed è per questo che è fondamentale assumerli con l’alimentazione. A EPA e DHA vengono attribuiti effetti positivi sulla salute e un importante ruolo nello sviluppo del cervello e della vista del bambino.

Nel primo anno di vita è possibile sostituire la carne con uova e pesce?

Carne, pesce e uova sono buone fonti di proteine e contengono anche altre preziose sostanze nutritive: la carne è una fonte di ferro e di altre sostanze, il pesce di iodio e, nel caso del pesce di mare, anche di acidi grassi omega 3, mentre le uova sono ricche di vitamine liposolubili. In riferimento alle proteine, questi tre alimenti sono intercambiabili, ma non per gli altri nutrienti. Al più tardi dal 7° mese, il bambino dovrebbe mangiare regolarmente piccole quantità di carne per garantire il necessario apporto di ferro. Preparate regolarmente anche del pesce ricco di grassi (acidi grassi omega 3). Di tanto in tanto potete dare al bambino ¼ di uovo sodo al posto della carne, da mangiare da solo oppure, frullato, in aggiunta alla pappa. Dal 9° mese si può passare a ½ uovo, l’importante è che sia sempre sodo o completamente cotto. Il ferro delle uova di gallina ha una minore biodisponibilità rispetto a quello della carne: pertanto, le uova non possono sostituirla completamente.

Quando posso/devo dare a mio figlio alimenti contenenti glutine?

I cereali contenenti glutine andrebbero introdotti durante il primo anno di vita, vale a dire tra il 4° e il 12° mese. Introdurli troppo presto o troppo tardi potrebbe portare a un aumento del rischio di celiachia (intolleranza al glutine).

A che età si può preparare la crema di cereali con latte vaccino?

Il latte vaccino contiene una quantità relativamente elevata di proteine che possono sollecitare eccessivamente i reni dei bebè e andrebbe quindi evitato nei primi 6 mesi di vita. Dal 7° mese è possibile utilizzarne piccole quantità (circa 1 dl) per preparare creme di cereali, aumentandole a partire dal 13° mese.

Io e mio marito da qualche anno non mangiamo più carne. Possiamo far seguire una dieta vegetariana anche a nostro figlio?

Trovate ulteriori informazioni qui.

Al contrario, un’alimentazione vegana (che esclude tutti gli alimenti di origine animale) non è raccomandata per i lattanti e i bambini.

Nel primo anno di vita del bambino andrebbero evitati noci e semi?

Frutta a guscio (p. es. noci) e semi hanno un alto contenuto di acidi grassi preziosi, fibre alimentari, vitamine e minerali. Tuttavia, nei primi tre anni di vita andrebbero somministrati ai bambini solo macinati o come purea, a causa dell’elevato rischio di soffocamento. La frutta oleaginosa in forma di purea o macinata può integrare la dieta, ma non può essere usata come sostituto dell’olio di colza, come suggerito in alcune ricette per lo svezzamento.

Gli pseudocereali come la quinoa, l’amaranto e il grano saraceno sono adatti all’alimentazione di lattanti e bambini in tenera età?

L’amaranto e la quinoa contengono diverse sostanze (tannini, ossalati e fitati) che inibiscono l’assorbimento di preziosi nutrienti. La quinoa, inoltre, contiene anche saponine e isoflavoni, che possono avere effetti negativi sulla salute.

La buccia del grano saraceno contiene fagopirina, che può causare irritazioni cutanee. Inoltre, i raccolti di grano saraceno possono presentare contaminazioni con semi di stramonio, che contengono alcaloidi tropanici e possono causare problemi di salute.

Alcune di queste sostanze possono essere ridotte al minimo durante la preparazione (ad es. sciacquando o scaldando gli alimenti). Non ci sono dati disponibili sulle quantità delle suddette sostanze presenti nell’amaranto, nella quinoa e nel grano saraceno, pertanto, non si può affermare con certezza se siano adatti o meno all’alimentazione di lattanti e bambini piccoli.

Il mio bambino di 8 mesi può mangiare salame, prosciutto e insaccati?

Salame, prosciutto, insaccati e altri prodotti di carne trasformata non sono consigliabili per il loro contenuto elevato di grassi, sale e salamoia. I tagli di carne magra di bovino, suino, agnello, pollame o di altri animali sono la scelta migliore.

Gli alimenti crudi di origine animale andrebbero evitati nel primo anno di vita del bambino. Di quali si tratta in particolare?

Gli alimenti crudi di origine animale possono essere contaminati da batteri e causare gravi malattie. Per questo vanno cotti completamente (anche all’interno) a una temperatura di almeno 70 °C per non meno di due minuti. Nel primo anno di vita del bambino evitare latte crudo, formaggio a pasta molle di latte crudo, carne cruda e non sufficientemente cotta, salsiccia cruda (ad es. landjäger e salame), prosciutto crudo, pesce crudo (sushi), pesce affumicato (ad es. trota e salmone affumicati) e cibi che contengono uova crude (ad es. tiramisù).

Quando il mio bambino può iniziare a mangiare champignon e altri funghi?

I funghi sono difficili da digerire, pertanto si consigliano solo a partire dall’età di un anno. Per ridurre il rischio di contaminazione radioattiva o batterica, utilizzare funghi coltivati (non quelli raccolti da sé) e cuocerli bene.

Posso dare del tè al finocchio al mio bambino?

A causa di alcune sostanze che contiene, il tè al finocchio dovrebbe essere dato il meno possibile. La bevanda ideale per lattanti e bambini piccoli è l’acqua. Altrimenti potete dare del tè fruttato o alle erbe senza zucchero alternando diversi tipi di tè.

È vero che le melanzane contengono nicotina?

Sì, le melanzane e le altre solanacee possono contenere naturalmente piccole quantità di nicotina. Tuttavia, si parla di dosi estremamente basse: 1,9 microgrammi per chilogrammo di melanzana. Ciò significa che con una porzione di 100 g di melanzane, un bambino ingerirebbe solo 0,19 microgrammi di nicotina. Come base di confronto si pensi che la stima per un fumatore passivo è 100 microgrammi di nicotina al giorno.

Per i bambini piccoli (oltre i 12 mesi) il latte junior è più adatto del latte vaccino?

No, il latte junior – chiamato anche latte di crescita o latte per la prima infanzia – non presenta alcun vantaggio rispetto al latte vaccino convenzionale per i bambini di età superiore ai 12 mesi. Quest’ultimo è disponibile in commercio con diversi tenori di grasso: per l’alimentazione dei bambini possono essere utilizzati sia il latte intero (con almeno il 3,5 % di grassi) sia il latte parzialmente scremato (bevanda a base di latte con il 2,7 % di grassi).

Mio figlio ha 3 anni. Posso dargli il siero di latte?

Il siero di latte è un sottoprodotto della produzione di formaggio e viene venduto come bevanda (pura, con aggiunta di succo di frutta o aromi). Rispetto al latte, contiene la stessa quantità di lattosio, ma meno proteine e grassi e quindi anche un minore contenuto energetico. È fonte di vitamine e sali minerali, ma presenta molto meno calcio rispetto al latte. Proprio per la minore quantità di proteine e calcio, il siero di latte non è un sostituto equivalente del latte e di altri latticini.

Come posso invogliare i bambini a mangiare frutta e verdura?

La verdura e la frutta fanno molto bene alla salute, ma questo argomento non aiuta certo a convincere i bambini a mangiarle, anzi, a volte può addirittura rafforzare il loro rifiuto. C’è bisogno quindi di altre soluzioni per suscitare l’interesse dei bambini verso verdura e frutta e convincerli a provarle. Ecco qualche consiglio:

  • come succede spesso, i genitori e chi si occupa del bambino sono i modelli di riferimento più importanti: frutta e/o verdura dovrebbero sempre far parte di ogni pasto per tutti i membri della famiglia;
  • suscitate la curiosità e lo spirito di scoperta dei bambini verso il cibo stimolando tutti i loro sensi con frasi come: «senti come scrocchia questa carota» o «guarda come è succosa questa arancia»;
  • tagliate la verdura e la frutta a pezzetti: a molti bambini piacciono molto di più così che intere;
  • proponete ai bambini verdure crude come fette di cetriolo, carote sbucciate, bastoncini di cavolo rapa, peperoni a striscioline, pezzi di finocchio;
  • variate sia tipo di verdura e frutta sia la modalità di preparazione (ad es. carote crude, tagliate a strisce e cotte, grattugiate come insalata, in piccoli pezzi in uno sformato, come vellutata ecc.): le possibilità sono tantissime e troverete sicuramente quella che piacerà al vostro bambino;
  • coinvolgete i bambini nella spesa e nella preparazione, ad esempio facendo loro scegliere o lavare le verdure, preparando una pizza o apparecchiando la tavola insieme.

Nostra figlia ha 2 anni e ama i dolci. Quanti può mangiarne e come dovremmo regolarci con questo tipo di alimenti?

La maggior parte dei dolci contiene molti zuccheri, grassi e calorie, ma pochissimi nutrienti preziosi. Una piccola porzione al giorno (ad es. una barretta di cioccolato) va bene se parte di una dieta equilibrata.

Per motivi di salute e anche per evitare continue discussioni con i bambini, è consigliabile stabilire delle regole, per esempio, su quanti dolci si possono mangiare e quando. Visto che spuntini frequenti tra i pasti rovinano l’appetito e possono favorire la carie, ci si potrebbe accordare, per esempio, su una piccola porzione di dolce dopo pranzo, con la regola di lavarsi i denti subito dopo. Tuttavia, i dolci non dovrebbero mai essere usati come ricompensa o per fare pressione («puoi mangiare il dolce solo se mangi le verdure»).

Ho letto che i legumi fanno molto bene. Come faccio a farli renderli appetitosi ai miei bambini?

I legumi come le lenticchie, i ceci o i fagioli rossi e bianchi sono presenti di rado nella dieta dei bambini ed è un peccato, perché sono molto ricchi di sostanze nutritive. Presentano inoltre un elevato contenuto di fibre, proteine, sali minerali (come ferro, zinco) e vitamine (come vitamina B1, B6) e, visto l’alto contenuto di proteine, sono un’ottima alternativa alla carne.

 

Per renderli appetibili ai bambini, è una buona idea incorporarli in piatti che già conoscono, ad esempio preparando il sugo alla bolognese con le lenticchie, il chili con o senza carne con i fagioli rossi, le lasagne o le frittelle di legumi. Molto amati sono anche l’hummus, i falafel, gli stufati e i ceci arrostiti da mangiare come snack o per condire insalate e zuppe. A volte bastano nomi fantasiosi per aumentare l’attrattiva dei piatti (ad es. stufato dei pirati, bolognese magica).

I legumi sono più digeribili se li si risciacqua ulteriormente sotto l’acqua corrente: quelli in scatola dopo aver gettato via il liquido, quelli freschi dopo averli lasciati in ammollo. In questo modo si eliminano gran parte dei carboidrati difficili da digerire. Anche frullarli, quindi distruggendone le pareti cellulari, e condirli con erbe aromatiche come timo, finocchio e cumino ne aumenta la digeribilità. Particolarmente pratiche da preparare sono le lenticchie rosse e gialle, che non devono essere messe in ammollo, cuociono in poco tempo e sono generalmente ben digeribili.